Pacem in Terris e il sogno di una pace universale
di Giorgio Gasperoni
Nel cuore della Guerra Fredda, Papa Giovanni XXIII si rivolge all’intera famiglia umana. La sua enciclica del 1963, rivolta a tutti gli uomini di buona volontà, resta un faro per chi crede che la pace sia una vocazione condivisa. Una riflessione attuale alla luce della visione unificazionista.
«La pace sulla terra, suprema aspirazione di tutta l’umanità, non può essere stabilita e consolidata se non nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio.»
— Giovanni XXIII, Pacem in Terris, 1963
Un messaggio per il mondo intero
Quando l’11 aprile 1963 Giovanni XXIII firmò Pacem in Terris, scelse un destinatario inedito: non solo i cattolici, non solo il clero o i credenti, ma tutti gli uomini di buona volontà. In un’epoca segnata dalla paura nucleare e dalle divisioni ideologiche, l’enciclica si propose come un appello universale alla coscienza umana.